Di nobile famiglia romana, visse negli anni in cui il venir meno dei poteri centrali rendeva i confini dell'impero aperti alle scorrerie di popolazioni bellicose. Severino ebbe a cuore le popolazioni del Norico, attuale Austria, di cui è considerato l'apostolo. Divenuto monaco, nel 454 ca. si stabilì ad Asturis (oggi Klosterneuburg): lì previde una prossima invasione barbarica. Non fu ascoltato, e lasciò la città. Dopo l'invasione, un sopravvissuto al saccheggio riconobbe Severino come suo salvatore. Severino sconfisse gli invasori con la forza della preghiera: infatti dopo tre giorni di preghiere e digiuni, un grave terremoto gettò lo scompiglio fra gli invasori, che finirono per lottare fra di loro e lasciare libera Asturis. Severino si ritirò poi a Favianis, oggi Mautern, dove costruì un monastero in cui si radunarono i suoi primi discepoli, che formò perché annunziassero il Vangelo. Nella zona fondò diversi monasteri, cui affluirono uomini di ogni estrazione. Fu dolce con i poveri e i deboli, e affrontò con determinazione i capi delle tribù barbariche che aspiravano ad entrare nei territori dell'impero. I monasteri da lui fondati costituirono una rete di difesa per le popolazioni contro i soprusi degli invasori. Fu austero e penitente: dormiva su un cilicio steso a terra, mangiava una volta al giorno solo dopo il tramonto, e in quaresima solo una vola alla settimana. Dopo vita di meditazione e di azione, morì l’8 gennaio del 482.