Genesio di Roma, secondo una leggenda anteriore al sec. VI, mimo, poi convertito e fatto decapitare da Diocleziano il 25 agosto; gli era dedicato un oratorio presso il cimitero di Sant'Ippolito sulla Tiburtina. Nell'edizione del Martirologio Romano pubblicata all'alba del Terzo Millennio da San Giovanni Paolo II il nome di San Gnesio di Roma è stato amputato, pur essendo lui il santo di nome Genesio molto venerato in particolare in Italia. Il medesimo giorno, 25 agosto, è invece ancora ricordato, come già lo era in precedenza, San Genesio di Arles: alcuni ritengono che il culto di San Genesio di Roma non sia altro che una promanazione dell'omonimo santo di Arles.