Fu martirizzato probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano del 304-305. Nel 1075 san Daniele apparve a un cieco della Tuscia, e lo esortò a recarsi nell’oratorio di San Prosdocimo a Padova, dove, del tutto ignorata, si trovava la sua tomba. Il cieco seguì l’invito ed ottenne la grazia: il corpo del Santo fu così ritrovato in un’arca marmorea, e il vescovo ne effettuò la ricognizione. Lo trovò supino su di una tavola di legno, trafitto da molti lunghi chiodi. Il suo corpo fu trasportato il 3 gennaio nella cattedrale dedicata a Santa Maria, e il rinvenimento contribuì alla diffusione del suo culto. E’ venerato in Padova come patrono secondario, nella data della traslazione.