Giovanni Tavelli, nato a Tossignano d’Imola nella seconda metà del 1386, entrò nell’Ordine dei Gesuati (poi soppresso) interrompendo gli studi di giurisprudenza a Bologna. Il 28 ottobre 1431 fu nominato vescovo di Ferrara, ma dovette intervenire papa Eugenio IV, con una lettera privata, per farlo accettare. Il 27 dicembre dello stesso anno fu ordinato sacerdote e vescovo nella medesima cerimonia. Visitò sei volte la diocesi e lasciò varie opere di tipo ascetico e biblico. Partecipò ai Concili di Basilea e di Ferrara-Firenze, dove si discusse circa l’unità dei cristiani. Gli furono attribuiti eventi miracolosi, come il salvataggio di Ferrara dall’inondazione del Po. Nel 1443, in collaborazione con i marchesi d’Este, fondò l’Arcispedale di Sant’Anna, dopo aver provveduto ai malati di peste. Fu venerato dai fedeli subito dopo la sua morte, avvenuta a Ferrara il 24 luglio 1446. Papa Clemente VIII approvò il suo culto, confermato da papa Benedetto XIV. Solo nel ventesimo secolo si procedette a vagliare la sua effettiva e perdurante fama di santità secondo i criteri moderni: il processo diocesano si concluse il 24 luglio 1995. Il 23 gennaio 2020 papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto relativo al riconoscimento delle virtù eroiche di Giovanni Tavelli da Tossignano, i cui resti mortali sono venerati sotto l’altare del Crocifisso nella chiesa di San Girolamo a Ferrara.